DELIRIUM VITAE – La repubblica del “le faremo sapere”

di Michele Vargiu e Giulio Federico Janni

una produzione RaumTraum

Due uomini, insieme in una interminabile fila all’interno di una agenzia di lavoro interinale, aspettano.

Aspettano il loro turno e con esso aspettano risposte, brandelli di certezza, il miraggio di un lavoro e di una vita stabile, semplice e ordinaria che sembra irraggiungibile.

Mentre l’attesa sembra divorarli, tirando fuori i loro tic e le loro piccole ossessioni, cominciano a svelarsi pian piano l’un l’altro; e in un crescendo di dialoghi tanto surreali quanto tremendamente veri, insieme alle loro vite, ai loro amori e alle loro malefatte, vengono a galla anche i tanti problemi di un Paese che non riusciamo più a riconoscere, attanagliato dalla cultura sfrenata del consumo, da una politica incapace e da uno smarrimento generale di chi il Paese lo abita.

In un susseguirsi di situazioni tragicomiche, scambi di battute incalzanti e “ritratti” di imbarazzante attualità, i due uomini protagonisti della piéce condurranno lo spettatore attraverso un universo parallelo e bizzarro, narrato con spietata leggerezza. Uno specchio della nostra realtà quotidiana sul quale riflettere e attraverso il quale concedersi il lusso di una sana, liberatoria risata.

5/5
Delirium Vitae è un quadro amaro e reale di quel teatro dell'assurdo che è l'Italia di oggi, dove i moderni eroi di tutti i giorni, combattono la quotidiana battaglia per arrivare a fine mese in un mondo paradossale. E' un racconto in cui tutti ci riconosciamo e che non cede alla tentazione di guardare al futuro con malinconia e rassegnazione. Uscendo da teatro è impossibile non riflettere su una realtà di cui tutti parlano, ma nessuno ha il coraggio di raccontare veramente. L'ironia pungente dei due protagonisti ci permette di ridere anche di un argomento così scottante e di trovare un punto di distacco per non cadere nell' indifferenza verso una realtà alla quale, purtroppo, rischiamo di fare l'abitudine
Mariangela Gallina, Sardegna24
5/5
...Essenziali, divertenti, emoziananti, ironici. Con un'ora di spettacolo, una coperta e due sedie, riescono a descrivere in modo perfetto una delle piaghe più profonde del nostro piccolo Paese. Di questi tempi non è facile assistere ad uno spettacolo così divertente e allo stesso tempo intelligente, colto ed emozionante, ragionante e ragionato. Credo che sia dal tempo degli spettacoli di Giorgio Gaber al Brancaccio che non mi divertivo più cosi. Bravi!!!
Una spettatrice
5/5
Delirium Vitae mette in scena la precarietà, cruda. Si ride e si riflette. Si guarda, e si pensa. Si pensa alla precarietà che abbiamo sentito da altri, che abbiamo vissuto o che viviamo. [...] Una precarietà misera, brutta, che ci porta a mentire, ci fa sentire piccoli , nudi e inadeguati, ci imbarazza e ci fa soffrire: ma a volte ci aiuta a ritrovare quel senso di collaborazione con quello che ci sta accanto, che è sì un numero ma è anche una persona, come noi. Nei casini fino al collo, come noi.
Il Corriere Vicentino